lunedì 18 maggio 2009

Metafisica e fantascienza

Anche se non lo avrebbe mai saputo, il primo umano ad accorgersi della cosa fu il proprietario di un piccolo negozio di animali a Des Moines nello Iowa. Mentre controllava le vasche dei pesci, prima della chiusura, li vide. I barbi, i cardinali, perfino i gamberi d'acqua dolce erano tutti rivolti nella stessa direzione, come se stessero osservando qualcosa. Mentre posava il suo sguardo nel medesimo verso non si accorse che anche gli altri animali nelle gabbie lo stavano imitando. L'ultimo fu un giovane ricercatore dell'università di Tokyo. I batteri sul vetrino che stava osservando si disposero tutti allineati quasi simultaneamente, come limatura di ferro sotto l'effetto di una calamita. Fece appena in tempo a distogliere lo sguardo dal microscopio, prima che l'impulso irresistibile ad alzare lo sguardo verso il cielo si impadronisse di lui.
Finì tutto rapidamente così come era iniziato, e nessuno avrebbe mai saputo cosa avesse spinto contemporaneamente ogni essere vivente sulla terra a guardare nella stessa direzione per una manciata di secondi.

In quella precisa direzione, lontano, molte migliaia di parsec fuori dal sistema solare, in una pozzanghera di fango su di una roccia senza nome, una catena molecolare di silani polimerici, contrariamente ad ogni logica probabilistica, era riuscita a sfruttare le complesse reazioni col pentafloururo di boro, scindendosi e replicandosi correttamente senza dissolversi nell'acqua. Era già successo altre volte, ma mai all'interno di una sacca idrofoba protettiva composta da una sottile membrana di carbonato di calcio.

Sarebbero occorsi altri quindici milioni di anni prima che fragili diatomee di tridimite, discendenti di quel primo frammento di codice in silicio, avrebbero polarizzato all'unisono i loro piani cristallini, per osservare a loro volta in un lontano punto, nello spazio all'interno delle polveri di una nube, la nascita della vita.

1 commento:

checiap ha detto...

non so chi l'ha detto, ma so che l'ha detto benissimo!