lunedì 1 giugno 2009

settantacinquepercento

Oggi mi sento diverso. E ho capito.

Io faccio parte del popolo. Quindi ho capito.

Ho capito che è tutta una messinscena, ho capito che non sto morendo di fame come il resto del paese, che i rifiuti accatastati sul marciapiede non sono più in mezzo alla strada come prima, che posso toccare il culo alle ragazzine fuori scuola perchè adesso non sono più un pedofilo ma anzi è cambiato il costume. E già che ci sono me lo metto pure io il costume e vado in vacanza al mare in abruzzo, chissà se quest'anno troverò posto, ho sentito che ci sono molte persone che pur di prendersi una vacanza dormono in tenda sulla spiaggia, pensa te che boom economico per i gelatai.

E ho capito che qualunque cosa succeda, basta dire che non è vero perchè non lo sia, basta che mi dicano che io la penso diversamente perchè io cambi idea, mi basta che dicano che è tutto risolto e mi sentirò in pace con me stesso.

Ricordo con nostalgia le vecchie storie di Topolino, il sindaco che si preoccupava di risolvere i problemi perchè era sempre a caccia di voti, in elezioni perenni. Ora mi sento di nuovo bambino, rileggo le stesse storie, la stessa altezza, le stesse orecchie.

Ma soprattutto, ero al bar con Antonio, Vincenzo e Michele e ho capito.
Quando gli ho spiegato come veramente stanno le cose li ho guardati bene in volto, il mio stesso sguardo vuoto nei loro occhi e ho capito.
Tra noi quattro, lo stronzo che non aveva ancora votato Berlusconi ero stato io.

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