mercoledì 30 settembre 2009

Sulla blasfemia e un altro paio di sacrosante puttanate

Sottotitolo, se siete turbati da facili scurrilità o se avete una posizione teocratica dominante non vi affannate a continuare la lettura e tornate dai vostri gattini.


Un mio caro amico mi fa notare che oggi è la giornata internazionale della blasfemia.
Già mi immagino gruppi di impenitenti bestemmiatori che sgranano i migliori pezzi del campionario a mò di rosario, in modo da aggiungere danno alla beffa.

Ma mi chiedo io, sarà poi così divertente? Ne varrà davvero la pena? In effetti cosa ne guadagna l'ateo medio dalla libertà di bestemmia, considerando che non crede all'ipotetico oggetto dell'offesa.

Quasi come se io dicessi "Tizio è un coglione!", senza conoscere il Tizio in questione e senza neanche che ci siano i presupposti per l'esistenza di Tizio.

Arei potuto dire anche "porca insulina", o "managg' 'a culonna' vattiat' della dorsale appenninica". Sia l'una che l'altra (forse magari un poco di più l'insulina) non avrebbero avuto nulla da ridire, meno che mai si sarebbero sentite offese da frasi ingiuriose nei loro confronti. Ma tanto lo dico perchè so che esistono. A questo punto, la bestemmia non diventa forse un'indiretta ammissione di esistenza, dato il fine ultimo dell'ingiuria di arrecare danno alla persona/cosa ingiuriata?

Non lo so con certezza, ma la ragione mi dice che forse qualcosa di sbagliato c'è. L'istinto animalesco invece mi spinge a liberarmi dello stress utilizzando un codice verbale al quale sono stato abituato, unendo fantasia e creatività, come se stessi recitando una poesia il cui effetto è quello di far sbollire certi nervosismi accumulati durante i momenti difficili.

Quindi mi verrebbe di conseguenza naturale promulgare la mia libertà di espressione sui suddetti argomenti. Poi mi ricordo che viviamo in un mondo dove di libertà di espressione ce n'è ben poca. E mi chiedo, ma siamo proprio sicuri che la vera manifestazione dobbiamo farla a favore della libertà di bestemmia?

Cioè noi stiamo ancora a rimuginare ncopp' 'o sang' d'e mestuazion' da maronn, mentre invece ci sono persone come ad esempio gli omosessuali, che per colpa 'e nu strunz' ca pezz' ianc' ncap' devono sentirsi in tifetto (sì con la t, pecchè stu strunz' nun sap' parlà bbuon italian').

Sto con la mia guagliona e non possiamo chiavare (teoricamente almeno...) perchè "sesso fuori ti matrimonio è peccato grafissimo". Poi stiamo pieni di preti pedofili, che al giorno d'oggi probabilmente sodomizzerebbero pure gesù bambino se lo avessero a portata di mano.

Troviamo una possibile soluzione per vari tipi di malattia, e dic' che nunn' è etico... e che gesù crist'!

Poi leggo della giovane ragazza musulmana a cui il padre ha quasi staccato la testa con un coltello solo perchè usciva con uno non musulmano. E allora non mi viene da ridere più.

Non sono contrario alla religione, anzi la figura storica di Gesù (notate come stavolta abbia usato la maiuscola) mi affascina pure. Mi fa invece ribrezzo il figlio di puttana con la barba bianca che rompe i coglioni a tutto e a tutti nell'antico testamento e che può essere a buona ragione considerato come l'archetipo dei vari fondamentalisti che sono in giro per il mondo.

Vuoi pregare? Bene, pigl' pur a machin' e t'accumpagn' 'a chies', ma non rompere i coglioni a me che non voglio farlo. E sì, sono ateo e a natale voglio pure il regalo, che questa è già na vit' 'e merd', non vedo perchè dovrei intristirmi pure a natale, mallanem' i tutti i sant' e a maronn assunt' a pruggett'!

Mi ricordo al matrimonio di un caro amico, il prete che non aveva mai visto prima gli sposi (e non li avrebbe mai più rivisti poi) disse " non crediate che io abbia finito qui la mia missione. Io da adesso vi controllo, e se vedo qualcosa che non mi quadra vengo a prendervi per le orecchie..."

Se mi chiedete perchè mi sposerò in chiesa, la risposta è che da allora sto ancora ridendo, pensando a quando poi lo diranno a me.

Concludo con questa belissima canzone degli Squallor, che almeno loro si potevano permettere di dire il cazzo che gli pareva. Fossero vissuti al giorno d'oggi forse non avrebbero potuto cantare le stesse cose, chissà.

Il papa che noi tutti vorremmo. Gennarino I, il papa che dorme e pensa a Voi!