lunedì 11 luglio 2011

Laser e Quadcopters

Nel corso degli anni l'umanità si è sempre divertita a immaginare come avrebbe fatto il botto.

Ovviamente alcuni lo fanno con stile, tipo i dinosauri (lo so che tecnicamente i dinosauri non sarebbero umani, ma conosco molte persone che quando suona il campanello preferirebbero trovare un coccodrillo alla porta piuttosto che i rappresentanti della Worwerk) oppure i Maya, che se oltre al calendario avessero inventato anche l'orologio ora avremmo la risposta alla domanda che tutti ci poniamo: 21/12/2012, sì ma a che ora? e di quale fuso orario? sì, ma solare o legale?

Ritornando a noi e analizando le ultime tendenze nel campo tecnologico, mi sa che probabilmente il fatidico botto non riusciremo neanche a farlo. Probablimente moriremo prima. Ecco perchè.

Basta fare una ricerchina su g e vedere come ai termini "autonomous quadcopter" e "diy laser pistol" corrispondano migliaia di angoscianti e efficientissimi risultati.

Che se da una parte vedo questi robot che fanno anche il caffè mentre eseguono un triplo carpiato con avvitamento e mi viene solo da pensare alla famosa scena con i teschi bianchi e il piede metallico che li schiaccia, dall'altra mi rincuora vedere che dei ragazzini brufolosi (che di tutta la propaganda cinematografica dei nostri futuri padroni venerano solo la parte più umana e vera) riescono con scarti di un vecchio lettore CD e l'ascensore della casa di Barbie a costruirsi una pistola laser che, l'avesse avuta Han Solo, ci avrebbe ben volentieri sparato per primo, altrochè!

Ma purtroppo, sono solo dei ragazzini, e quando Skynet gli manderà contro una terminatrix fatta come si deve il massimo che potranno fare sarà chiederle l'amicizia su Facebook. Per finire in polpettine prima ancora di poter cliccare Mi piace!

E non facciamoci illudere da questi video che mostrano uno stato ancora embrionale.

Consideriamo questi video, come quei video della nostra infanzia, quando cadevamo dal seggiolone o mangiavamo le pappine. Perchè è con quello stesso spirito che un giorno i robot, ridendo e mangiando batterie fritte, li guarderanno seduti sui loro divani in pelle umana.