mercoledì 22 aprile 2009

A chi interessasse...

Da lunedì potete raggiungermi qui

Esattamente la casa nell'angolo tra Huron St. e Thayer St.

L'indirizzo è 801 E.Huron St, Apt #4, Ann Arbor (MI) 48104 USA.

Portate una birra!

domenica 19 aprile 2009

Mi chiedo...

Leggevo questo articolo e mi dicevo che se mi fossi trovato io sul posto, probabilmente il bastone invece di gettarlo via, lo avrei utilizzato "differentemente"...

Ma poi mi sono fermato a riflettere sul fatto che la cosa potrebbe capitare anche a me, a parti invertite, visto che qui io sono lo straniero. A dire la verità, io di americani (e magari di americani del Michigan) ne ho visti davvero pochi, qui c'è gente da ogni parte del mondo. I miei colleghi di laboratorio sono asiatici, la mia prof è greca, la padrona di casa viene dalla California... Mi sembra difficile, qui il clima è completamente diverso e c'è la netta sensazione che verrai giudicato solo per quello che fai e non per il posto da cui provieni.

Forse è semplicemente un'incapacità manifesta di accettare il diverso. Forse si tratta semplicemente di un residuo di idioti che fortunatamente prima o poi morirà.

Speriamo senza ricambio.

Signor Toriyama,

non le sono bastati tutti i soldi che aveva accumulato "dovendo" continuare a lavorare su un certo manga di nostra conoscenza? Quanti gliene hanno offerti per tacere su questo scempio?

Signor Marsters, lei certamente saprà che tutto il buon lavoro fatto nei panni di un simpatico vampiro (ma anche di un certo strizzacervelli alieno), è stato vanificato da una delle peggiori trasposizioni della storia del cinema?

E signor Chow, signor Chow...

Vabbè fare il pirata, ma almeno quella è la Disney... è roba per bambini. Questo film invece è per psicopatici socialmente inadattati e sussualmente inadempienti.

giovedì 16 aprile 2009

Welcome in America

Si è fatto abbastanza tardi oggi.

La sveglia è suonata alle 6:30 di mattina, e spero di essere riuscito a svignarmela silenziosamente senza svegliare la padrona di casa che dormiva. Il padrone russava sonoramente quindi non temo di averlo svegliato. Speriamo solo che abbia avuto una giornata migliore di quella che mi ha raccontato ieri.

Il mio viaggio negli States inizia con la perdita di un treno, visto che il tram che doveva portarmi a Termini ha fatto un pochino di ritardo. Fortunatamente nell'aeroporto non c'era nessuno al check-in e quindi mi sono spicciato presto. Arrivo a Francoforte con abbastanza ritardo (diciamo che il pilota se l'è presa comoda e volava col braccio fuori dal finestrino) e noto che ho appena 20 secondi per fare il boarding del volo coincidenza. Un'occhiata al biglietto per vedere che gate prendere nell'hub tedesco, A65 dice il tagliando. Bene, fammi un pò vedere... il 65 è l'ultimo dei gates. Fatto tutto l'hub di corsa arrivo trafelato e sudato dall'altra parte, mi butto a volo nel transit, e salgo a bordo di questo enorme Boing A330. Mi dico subito wow che cosa bella che è st'aereo, giusto in tempo per scoprire che quella era la prima classe, mentre io stavo in economica. Non malissimo ma il confronto è stato in perdita totale. Viaggio di sole 9 ore (stavolta il pilota correva come un pazzo, doveva mettercene 10) tre film visti (non ve ne consiglio nessuno tra Twilight, Bolt e Inkhearth) mezzo libro sfogliato e finalmente si atterra in USA. Incredibilmente sono pure il primo a recuperare le valigie e a uscire dalla zona immigranti. Esco fuori dall'aeroporto e francamente non trovo questi chiari e inconfutabili segnali di come si raggiunga Ann Arbor con i mezzi pubblici. Alla fine riesco a salire su di un autobus e parto. Il tizio mi fa (nel bel mezzo dell'apparente nulla) "Ann Arbor, please take off..." e io mi dico "bene, ma dove c...o stiamo?" qua vedo solo alberi e una strada deserta...

Ebbene dovete sapere che questo posto incredibilmente ha le strade circondate a destra e sinistra dal verde, e poi dietro il verde stanno nascoste le case. Praticamente l'opposto che da noi. A questo punto mi violento e prendo un taxi, crepi l'avarizia, tanto alla fine che devo fare, manco si vede lontanamente un autobus, nè tantomeno saprei prenderlo per andare chissà dove e ho due valigie molto pesanti.

Arrivo al Microhotel, e qui cominciano le sorprese. La stanza che pago 60 dollari (circa 50 euro) ha due letti matrimoniali e un bagno enorme tutto per me. COn una bellissima moquette, condizionatore, tv via cavo e wifi dappertutto. Esagerato.

Esco dopo una doccia e qualche lettura di mail e con una cartina in mano mi avventuro in giro. Un tizio mi si avvicina e mi fa "are you all by your self?" e io mi dico "ummarò e mò questo che vuole?", e quello incalza "dai vieni a magiare con noi ti diamo un passaggio".

Ebbene sono andato a mangiare con tre perfetti sconosciuti, due uomini dell'Alabama e una signora di mezza età del Michigan, in una bisteccheria, e abbiamo fatto una bella caciara, da dove vieni, che studi, bla bla bla. Erano tutti contenti per via del fatto che fosse il mio primo giorno in America. E finalmente sono stato contento anche io. Sono riuscito alla fine a distrarmi e vedermene bene.

E alla fine, al momento di pagare la cena, scopro che avevano pure già pagato anche per me, e quando ho detto che non sapevo come ringraziarli mi hanno risposto "welcome in America" con un grande sorriso.

Grazie a Ted, Rob e Cynthia, per avermi fatto sentire a casa come soltanto nei film sembra possa accadere.

Cara America, abbiamo cominciato davvero bene. Welcome you too.

mercoledì 8 aprile 2009

A quelli che pensano...

che il signore ci abbia benedetti col terremoto...

Beh come mio solito non posso che augurargli un piccolo terremoto locale, con due o tre morti in famiglia, preferibilmente da scegliere tra quelli più piccoli, e ovviamente casa distrutta e disperazione da totale impotenza. E dopo vorrei pure sentirli ringraziare, visto che in questa maniera stanno gioiendo della resurrezione.


E includo nella lista pure gli sciacalli accorsi da tutta Italia (ma come si fa ancora ad avere queste forme inferiori di vita nel nostro paese), quelli del Tg1 che si vantavano degli ascolti record e tutta la truppaglia che pensa di risolvere il problema comodamente seduta sul salotto del vespone di turno.